LA Recensione di Ileana Aprea (Libri&co blog)
Palazzo Luraschi è un fabbricato storico di Milano, corso Buenos Aires 1. Conosciuto anche come Casa dei Promessi Sposi, risalente alla fine dell’800 e costruito in area lazzaretto, la struttura che ospitava i milanesi affetti da malattie contagiose come la peste. Ancora oggi fa parte dell’itinerario manzoniano. Il Palazzo alto sei piani, troppo imponente per l’epoca, fu eretto dall’ing. Fernando Luraschi. Quattro colonne del lazzaretto furono inserite nel cortile interno a formarne la base portante, impreziosita da decorazioni in cotto lombardo, incise con gli emblemi di Milano, ornato con medaglioni che raffigurano i protagonisti de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, per un totale di dodici busti. La scelta cadde su tali volti perché la storia riferisce che Lucia, per sfuggire dalla peste, trovò rifugio in questo luogo, anche se di questo oggi non c’è memoria storica. Ed è proprio questo cortile e questo palazzo il palcoscenico sul quale l’autrice, Sophie Boyer de La Giroday, fa “recitare” i personaggi del melodramma noir Ultimatum a Milano, a partire dai Busti che osservano e commentano ciò che accade nel cortile e i Demoni del passato e del futuro fino agli inquilini stessi le cui vite si intrecciano tingendosi di “noir”.
